Il punto di non ritorno

C’è un punto di non ritorno nell’abisso dei miei pensieri strade abbozzate, percorse,  tralasciate o tentate,  che mi hanno portato fino a qui. Tra la polvere del cammino, ho lasciato una parte di me. Non mi chiamare più, non tornerò a prenderti. A quel bivio è rimasta la parte migliore  di noi.

Ragnatele

Ragnatele come lame attraversano ogni spazio. Nel mistero del Tempo singhiozzi di brividi  calpestano fili privi di identità. Tra orme di respiri, lascio che il vento  soffochi quel nuovo destino che a stento  tracciavo in me.

Il giudice

Mi ergo a giudice forse di me stesso mentre sfoglio le carte  ammassate con cura in un angolo della scrivania. Memorie di eventi pareri e obiezioni, nell’ applicare con equità  regole non mie scavo l’ingiustizia che rigogliosa e squilibrata  era cresciuta in me.

Radici

Radici strappate, mozzate e lasciate seccare a terra dall’ arsura del sole. Stentano a morire mentre urlano alla vita un’altra opportunità  di crescere silenziose  tra l’ombra degli ulivi. Mosso a pietà  le copro nuovamente di terra pur sapendo che non sarò più là  quando i germogli fioriranno .

Confini

Confini tracciati strappati e poi cuciti nuovamente insieme, lacerati da incomprensioni e scavati dalla paura. Resto inerme  di fronte a questo silenzio di  ghiaccio. Vorrei parlare  ma non trovo i fili che legano tra loro i sentimenti che dentro di me  restano prigionieri tra cumuli di macerie.

Luna

Tace la luna tra silenzi di vuoto mentre i pianeti inseguono  polvere di stelle. Gli astri divisi da asteroidi imprudenti saltano  fieri abissi di fuoco. La luce ritorna tra sinistri presagi  e invade la galassie  squarciando il buio.