Incertezza
Lontano da me il fulgore dell’età fanciullesca, muovo passi incerti tra le orme che lasciai qualche secolo fa. Nella melma di una società alla deriva vivo l’inquietudine di non aver saputo osservare la luce che debolmente nasceva in me.
Lontano da me il fulgore dell’età fanciullesca, muovo passi incerti tra le orme che lasciai qualche secolo fa. Nella melma di una società alla deriva vivo l’inquietudine di non aver saputo osservare la luce che debolmente nasceva in me.
Sono un guerriero, avvolto dalle fiamme dell’ira divina attraverso con fierezza sentieri di luce. Sono un guerriero, sorretto dalla mia vigliaccheria incedo lento tra percorsi di spine. Maledico la mia inettitudine mentre affronto con disgusto vittorie non mie. Sono un guerriero, benedetto da una forza che mi ammutolisce, rinuncio audace allo scudo e alla spada. … More Armageddon
C’è un punto di non ritorno nell’abisso dei miei pensieri strade abbozzate, percorse, tralasciate o tentate, che mi hanno portato fino a qui. Tra la polvere del cammino, ho lasciato una parte di me. Non mi chiamare più, non tornerò a prenderti. A quel bivio è rimasta la parte migliore di noi.
Ragnatele come lame attraversano ogni spazio. Nel mistero del Tempo singhiozzi di brividi calpestano fili privi di identità. Tra orme di respiri, lascio che il vento soffochi quel nuovo destino che a stento tracciavo in me.
Mi ergo a giudice forse di me stesso mentre sfoglio le carte ammassate con cura in un angolo della scrivania. Memorie di eventi pareri e obiezioni, nell’ applicare con equità regole non mie scavo l’ingiustizia che rigogliosa e squilibrata era cresciuta in me.
Radici strappate, mozzate e lasciate seccare a terra dall’ arsura del sole. Stentano a morire mentre urlano alla vita un’altra opportunità di crescere silenziose tra l’ombra degli ulivi. Mosso a pietà le copro nuovamente di terra pur sapendo che non sarò più là quando i germogli fioriranno .
Confini tracciati strappati e poi cuciti nuovamente insieme, lacerati da incomprensioni e scavati dalla paura. Resto inerme di fronte a questo silenzio di ghiaccio. Vorrei parlare ma non trovo i fili che legano tra loro i sentimenti che dentro di me restano prigionieri tra cumuli di macerie.
Tace la luna tra silenzi di vuoto mentre i pianeti inseguono polvere di stelle. Gli astri divisi da asteroidi imprudenti saltano fieri abissi di fuoco. La luce ritorna tra sinistri presagi e invade la galassie squarciando il buio.
Un pallone sgualcito abbandonato in un prato, segni di usura incisi nel cuoio, ricordi del tempo nei suoi lembi strappati, urla di bambini che riecheggiano nel vuoto. Una storia. Diverse storie. Tra sassi e fili d’erba si intrecciano lacrime e stupore di una gioventù racchiusa per sempre in una goccia di rugiada.
Tramonti vivaci dai contorni oscuri, osservo la luce coprire ogni istante. Il buio avanza mentre il tempo ignaro sfida l’immortalità del male.